domenica 3 novembre 2013

Alessandro Pedretta - CONTA FINO A ZERO



Autore: Alessandro Pedretta
Titolo: CONTA FINO A ZERO
Editore: L'ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2013
Numero pagine: 130
Copertina:  a colori, cartoncino rigido brossurato
Introduzione di A. Lasdo
In copertina opere di Cristina Rizzi Guelfi
Foto pagine interne: Andreas Finottis, Andrea Borrelli, Simone Robertazzi, Mattia Indavuru e Ivan Iosapio
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO graficamito@gmail.com
ISBN: 978-88-98558-09-4
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 

Con “Conta fino a zero”, Alessandro Pedretta si conferma artista di grandissimo livello e spessore, nel contesto della poesia che diventa – a suo dire – non-poesia. Un “non” che è al tempo stesso consapevolezza e provocazione, perché Alessandro è cosciente del fatto che troppo spesso la parola scritta ha perso forza, energia, capacità di provocare una (sana) reazione in chi legge.
Troppo spesso la parola scivola senza lasciare traccia, forse perché è ormai abusatissima dai linguaggi mass-mediatici, al punto che tutti ci sentiamo, ci “auto-proclamiamo” esperti in qualsiasi campo, su qualsiasi argomento venga trattato da qualsiasi discussione.
Leggendo “Conta fino a zero”, così come la precedente raccolta “questanonèpoesia” (clicca qui per tutte le info), il lettore si trova di fronte ad un’opera per molti tratti “estrema” che vuol sfrondare tutto il superfluo per raggiungere, infine, l’essenziale.
Nell’esaustiva, precisa introduzione di A. Lasdo, tra l’altro si legge: “ (…) la profondità dei contenuti ammutolisce il lettore, protagonista assoluto nel ruolo di “stupefatto e confuso esploratore”, traghettato dalle potenti e inquietanti immagini costruite – e nel medesimo istante abbattute – da un modernissimo Hieronymus Bosch”.
La dissacrazione è ingrediente insostituibile per ogni poetica che voglia provocare una reazione non banale, non superficiale, ma naturalmente anche in questo campo abbonda il finto sdegno, la falsa indignazione. Quando tutto procede in funzione di uno scopo ben preciso (che di solito è la ricerca di notorietà), presto o tardi la verità viene a galla. Alessandro Pedretta, invece, continua a scavare e “si fa scavare”, perché può a testa alta portare avanti le proprie tesi. Condivisibili o no, come tutte le altre, ma il suo è un percorso limpido, cristallino, esente da compromessi di convenienza.
Questo giovane autore, attraverso vividissime pagine, ci grida la necessità dell’attraversamento dello squallore, affinché possa poi essere possibile lasciarselo alle spalle. Se invece durante il percorso si scende a patti, magari mascherandoli con il comandamento onnipresente della necessità, allora qualcosa di importantissimo viene smarrito: il senso della Verità. Leggetele e rileggetele, le tantissime tracce di quest’opera, così da poter toccarlo ancora e ancora, questo senso.  


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