martedì 21 luglio 2015

Elena Piccinini - Storie di cani e di uomini



Autrice: Elena Piccinini
Titolo: Storie di cani e di uomini
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2015
Introduzione di Milena Esposito
Numero pagine: 84
Copertina: cartoncino brossurato
Formato: 14,5x21
Codice ISBN 978-88-98558-49-0
Prezzo di copertina euro 7,50
Spese di spedizione euro 4,63 (raccomandata postale)
Per contattare l’autrice:
ipaziaelena67@gmail.com      
Per info e ordini: largolibro@gmail.com 

“Storie di cani e di uomini” è un’opera che merita la massima attenzione possibile, per vari motivi. È brava, Elena Piccinini, molto brava. Negli otto racconti che compongono l’opera – alcuni brevi, altri più lunghi – c’è la sensibilità di una persona che ama gli animali e “sa far notare”, proprio perché artista, cosa l’amore sia.
Le storie che racconta ci parlano di “ordinaria” (si fa per dire) crudeltà verso esseri che molti di noi considerano inferiori, ma Elena non indulge sull’inutile pietismo o sulla commiserazione. Al contrario, parte dalla denuncia per poi mostrarci il quotidiano, concreto gesto di chi invece sa che inferiore è solo l’uomo che si sente in diritto di infliggere sofferenze ad altri esseri umani.
Un’opera intimamente educativa, potremmo definirla, nella quale l’emozione viene “toccata” e descritta con un’abilità molto particolare. Possiamo, dobbiamo educare noi stessi e gli altri al rispetto delle emozioni altrui e a riuscire a vedere oltre le apparenze: c’è tutto un “mondo emozionale” che ci sollecita quotidianamente, ma troppo spesso siamo distratti da interessi che tardiamo a renderci conto di quanto siano secondari o addirittura superflui.
Grazie a “Storie di cani e di uomini”, accade ciò che, con massima precisione, scrive Milena Esposito nell’introduzione: “L’Autrice riesce a creare un mondo sensibile con le parole, con i punti sospensivi, con il detto e con il sapientemente tralasciato o più propriamente lasciato all’interpretazione del lettore.” Chiudendo il libro, sicuramente il lettore attento si scopre più sensibile, più vicino ad un mondo in cui c’è sempre meno spazio per l’indifferenza e l’apatia.

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