giovedì 17 agosto 2017

Le interviste di Nello Amato - Rosaria Formisano


Le interviste di Nello Amato

Il tesoro dei propri ricordi
Intervista a Rosaria Formisano

Rosaria, ciao, come stai?
Ciao, sto bene, grazie… molto incuriosita da questa intervista… anzi grazie mille per avermela proposta.

Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e perché hai scelto di pubblicare il tuo lavoro con “L'ArgoLibro”.
Le parole sono vita… le parole non so quantificarle… poche o molte non so… proverò a trovare quelle giuste… chi sono ? Una donna come tante e come nessuna. Amo la mia famiglia, le mie radici ,amo scrivere, amo il mio lavoro fare la maestra e stare con  miei bambini , le mie amicizie, amo la vita ed ogni nuova emozione ha essa in serbo per me… amo ridere…
Ho scelto “L' ArgoLibro” perché fa parte delle mie radici, dei miei ricordi, ho visto nascere e crescere la libreria e la casa editrice, condivido la sua ideologia di libreria ed editoria indipendente e come sito promotore di cultura e di ogni forma artistica possibile, rendendo cosi fruibile ogni iniziativa ad ognuno… Conosco l’editore da tanti anni e solo a lui e ai suoi collaboratori potevo affidare i miei pensieri.

Cosa sono per te i ricordi? Un filosofo ha detto che nei ricordi è sita la verità relativa di ognuno di noi, concordi?
I ricordi sono l’essenza di ciò che siamo… La memoria è la nostra storia personale, familiare, globale!
Concordo con l’affermazione che nei ricordi è insita la verità che sia una verità relativa non è sempre vero…
Sicuramente i ricordi sono vissuti personali che ci appartengono  intimamente ma se ai ricordi diamo vita anche nel presente ognuno attraverso le proprie emozioni allora si condividono e si propagano come una verità assoluta che unisce anche nella diversità!
Il tempo dilata paure e insoddisfazioni ma al tempo stesso conserva pure quegli attimi che ci hanno permesso di sognare e soffrire, di ridere e lamentarci. Sono condimenti  che danno sapore all’esistenza.  (Kruger )


Perché questo titolo "Vorrei tenerti con me ancora un po'!"? (Qui la pagina dedicata all’opera)
Questo titolo indica la struggente malinconia, l'immensa nostalgia, la volontà di non accettare ciò che non si è pronti ad accettare… il momento di ristoro dal dolore di una profonda assenza…

Ci sono altre pubblicazioni letterarie in cantiere (romanzi, poesie, racconti...)?
Per adesso non credo… il mio scrivere è legato strettamente al mio vivere al mio sentire la vita… sono in ascolto, in questo momento.
Posso chiederti o sono indiscreto se alla base del tuo lavoro c'è la perdita di una persona cara?

La decisione di pubblicare questo mio secondo libro è nata da un'esigenza vera e da un profondo bisogno di mettere un punto ad un periodo di vita, la mia vita fino alla morte della mia adorata mamma… la vita che cambia per sempre… spezzando le tue radici più profonde con essa!
Un punto ma non un punto e a capo… non potrei mai!

Come si fa a superare un dolore simile?
Non si può… si trovano compromessi… strategie per sopravvivere… un mio vecchio amico mi disse un giorno che il dolore va attraversato per poterlo affrontare, va guardato negli occhi per accettarlo… è quello che ho fatto e che provo ancora a fare… col tempo il dolore è diventato anche  il modo per non dimenticare mai l’amore che mia madre mi ha dato e quello che mi ha insegnato a dare e allora solo allora diventa anche  amico e riesce anche ad essere felice per te perché nonostante tutto a un certo punto continui a vivere nonostante mai più sarà come prima.
Alcuni vengono sopraffatti da malattie come il lutto patologico...
La perdita di una persona cara, strettamente cara, come una madre, è comunque un fattore invalidante non fisicamente ma psicologicamente, è una mutilazione affettiva da cui non si guarisce mai veramente.

Prospettive future?
Continuare la mia vita… giorno per giorno… senza mai dimenticare…

Rosaria, siamo giunti alla conclusione... Più che una risposta a una domanda vorrei una riflessione da giovane, da donna, da scrittrice.
Viviamo in un mondo dove il telematico ha letteralmente ucciso il libro cartaceo, la telenovela ha soppiantato il racconto scritto e orale, le forme narrative televisive, ridondanti e consumistiche, fanno sì che il soggetto non ricerchi la scrittura come rifugio o fonte di piacere a causa della presenza ossessiva del virtuale. In questa società la letteratura può ancora salvare il mondo?
Dobbiamo credere in essa… ai miei bambini insegno l’amore per i libri, le storie, la lettura, coinvolgo  i loro genitori e tanti di loro credono nel potere della lettura come impulso positivo alla crescita dei loro bambini… essi sono il futuro e saranno sicuramente dei buoni lettori e lettrici…
Nessun videogames può eguagliare la magia di una storia raccontata o letta , del suono di una pagina sfogliata, del profumo della carta, delle belle immagini che accendono l’immaginazione, la fantasia… Sì, io credo come donna, come insegnante, come amante della letteratura e di un buon libro, prezioso scrigno di emozione, che la  letteratura come ogni altra forma di arte sia il nostro passato ma soprattutto il nostro futuro!
Arrivederci e grazie di tutto :-)



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